COSA E’ LA PROSTATA? DA QUALI PROBLEMI PUO’ ESSERE COLPITA E COSA FARE PER DIAGNOSTICARLI.
La prostata è una ghiandola che fa parte dell’apparato uro-genitale maschile. Possiamo immaginarla come una sorta di imbuto rovesciato più o meno delle dimensioni di una castagna, divisa al centro dall’uretra – il tubicino che permette all’urina contenuta nella vescica di essere convogliata verso l’esterno – che la attraversa in verticale per poi proseguire lungo tutto il pene. La ghiandola prostatica si trova quindi proprio tra la vescica, che la sovrasta, e il pene, che la segue, mentre l’intestino retto si trova nella parte retrostante. Inglobando in sé una parte di uretra (che infatti viene definita prostatica), questa ghiandola importantissima per la funzione riproduttiva dell’uomo, incorpora la porzione terminale del dotto deferente che a sua volta si fonde nei dotti eiaculatori di destra e di sinistra.
PATOLOGIE PRINCIPALI
Le patologie che colpiscono la prostata hanno gradi diversi di gravità. Di seguito saranno presentate dalla più innocua a quella più grave.
Iperplasia prostatica benigna (BPH): negli uomini over 50-60 può verificarsi un ingrossamento della ghiandola prostatica, condizione in grado di ostacolare l’atto della minzione. Tra i sintomi ci sono il dolore mentre si urina, ma soprattutto uno stimolo urgente e frequente alla minzione, un campanello d’allarme da non trascurare, specialmente se si verifica durante la notte (nicturia) costringendo chi ne soffre ad alzarsi più volte per andare in bagno. L’iperplasia (o ipertrofia) prostatica benigna, definita anche adenoma prostatico, si cura con i farmaci (Alfa bloccanti per rilassare la muscolatura della prostata o inibitori dell’alfa reduttasi per abbassare i livelli di testosterone sì da migliorare la capacità di contrarsi della ghiandola e facilitare il passaggio del flusso urinario), o, qualora necessario, con la chirurgia.
Prostatite:come intuibile dalla parola, si tratta dell’infiammazione della ghiandola prostatica, che a sua volta può avere cause diverse. Spesso è originata da germi infettivi (tipicamente batteri) e quindi curata con antibiotici. Altre possibili cause sono traumi alla zona pelvica, o danni ai nervi del tratto urinario. È più comune negli uomini over 50 e purtroppo presenta un alto rischio di recidive. I sintomi principali di questa infiammazione sono:
- Dolore o bruciore durante la minzione (disuria)
- Sensazione di non riuscire a svuotare completamente la vescica
- Stimolo alla minzione più frequente del normale, soprattutto durante la notte
- Urine torbide e maleodoranti, talvolta con tracce di sangue (ematuria)
- Dolore al basso ventre o nella zona perineale (situata tra il retto e lo scroto)
- Dolore durante l’eiaculazione
Cancro della prostata: si tratta del tumore maligno che colpisce con maggior incidenza gli uomini, un po’ come il tumore al seno per le donne. Fortunatamente, però, il carcinoma prostatico si può curare molto bene soprattutto se scoperto in fase precoce. A tal proposito, però, occorre precisare che questo tipo di neoplasia in stadio iniziale è praticamente asintomatica, questa è la ragione per cui è cruciale, per gli uomini over 50, effettuare regolari controlli e i test ematici consigliati che a breve vedremo, per scoprire anche in assenza di sintomi un cancro prostatico ai suoi esordi. Vediamo comunque i sintomi che questa neoplasia può determinare, e quindi quando è il caso di preoccuparsi:
- Stimolo frequente e impellente ad urinare, soprattutto di notte (nicturia)
- Difficoltà a controllare lo stimolo alla minzione, con effetti di incontinenza
- A volte il getto di urina appare debole, oppure si interrompe durante l’atto
- Dolore o bruciore quando si urina
- Disfunzione erettile
- Dolore durante l’eiaculazione e volume spermatico scarso
- Sangue o liquido seminale nelle urine
- Dolore al basso ventre o alla zona lombare della schiena
ESAMI DA FARE:
Preservare la salute della prostata significa necessariamente sottoporsi a regolari controlli, specialmente dopo la mezza età. Vediamo quali sono i test e gli esami consigliati per individuare tempestivamente eventuali anomalie, disfunzioni o patologie vere e proprie che possono colpire questa importante ghiandolina:
- PSA (Antigene prostatico specifico): è un esame del sangue che va a rilevare i livelli di una proteina prodotta unicamente dalla prostata. I livelli normali vanno da 0,0 a 4.0 ng/ml (nanogrammi per millilitro di sangue), ma possono aumentare per diverse cause, tra cui tumori, iperplasia prostatica benigna, e prostatite
- PSA libero. Nel sangue la proteina PSA si trova normalmente sotto forma di composti, quindi legata ad altre sostanze, non “libera” se non in minime concentrazioni. Tuttavia, in presenza di un tumore maligno, questi valori scendono ancora di più. Per tale ragione, quando il test PSA fornisce dati “sospetti”, ovvero livelli molto alti della proteina nel sangue, il medico prescrive anche il dosaggio del PSA libero che verrà rapportato all’altro. I valori normali, quindi non patologici, sono i seguenti: PSA libero/PSA totale maggiore di 0,20%. Valori inferiori a questa percentuale possono indicare la presenza di un cancro, valori superiori, invece, una iperplasia prostatica benigna
- Esplorazione digito-rettale (DRE): il medico andrologo o l’urologo controllano manualmente le condizioni della prostata introducendo un dito attraverso il retto. Questa esplorazione permette di scoprire un ingrossamento, la presenza di noduli o una prostatite
- Ecografia prostatica transrettale. Esame ecografico che permette di valutare la morfologia della prostata e quindi di rilevare una dilatazione o eventuali neoformazioni.