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DEMENZA

Demenza è un termine generico per indicare oltre 50 tipi diversi di malattie, caratterizzate dalla perdita e della degenerazione delle cellule che costituiscono il nostro cervello: i neuroni.

Nelle demenze possono essere compromesse una o più specifiche funzioni del nostro cervello, come ad esempio la capacità di formulare idee (capacità ideativa), ma anche dell’orientamento o del linguaggio.

Infatti il nostro cervello che è dotato di capacità incredibili, ha molteplici funzioni, ma si tende a ritenere la perdita di memoria come il “segno” principale della demenza.

L’Alzheimer è la più conosciuta e con il 50% dei casi la forma di demenza più frequente. Questa malattia porta il nome del suo scopritore, Alois Alzheimer, che ne descrisse per la prima volta, la progressiva degenerazione delle cellule nervose nel cervello , specie nelle aree correlate alla memoria.

Le demenze sono delle malattie la cui causa non è sempre chiara, ed in alcuni casi è legata al deposito di alcune sostanze tossiche per il cervello nel tempo degli anni. Tuttavia questi processi sono presenti anche nel normale di invecchiamento. Infatti la degenerazione dei nostri neuroni è fisiologica e poiché sono cellule perenni, non siamo in grado di sostituirle. Ciò che differenzia un paziente con demenza, da uno semplicemente anziano, è la rapidità del processo, la sua entità, oltre ad avvenire “prima di quanto ci si aspetterebbe”.

Come è facile comprendere esiste un astretta correlazione tra demenza ed età. Prima dei 60 anni il rischio di demenza è estremamente basso, mentre dai 60 anni in poi raddoppia grosso modo ogni 5 anni. Dai 70 ai 79 anni le persone colpite da una forma di demenza sono circa il 5%, dagli 80 agli 89 anni sono circa il 16% e dai 90 anni in poi la malattia colpisce una persona su tre.

Tuttavia i disturbi delle demenze, possono esordire in forme molto lieve anche in soggetti giovani; in tal caso i sintomi sono molto sfumati e difficili da interpretare, ma con moderne tecniche di diagnostica per immagini oggi è possibile selezionare pazienti giovani che hanno possibilità di sviluppare la malattia franca.

Questo sforzo per una diagnosi precoce nasce dalla possibilità di nuovi farmaci che, pur non potendo guarire, sono in grado di rallentarne l’evoluzione, significativamente.

Infatti la malattia procede progressivamente con il coinvolgimento di diverse funzioni cerebrali. La medicina distingue tre fasi: un’iniziale demenza leggera si manifesta con la dimenticanza di eventi attuali o di nuove informazioni, oscillazioni dell’umore, riduzione delle facoltà di orientamento temporale e spaziale o difficoltà nella gestione della vita di tutti i giorni. In questa fase, le persone colpite necessitano solo di un aiuto puntuale. In una demenza di media gravità si presentano anche altri sintomi come paura, inquietudine, aggressività, eccessiva reattività, idee paranoiche o deliri, fughe da casa. Nell’ultima fase della malattia, la demenza grave, si hanno massiccia perdita delle facoltà intellettuali, perdita del linguaggio e una limitazione della mobilità. Le persone colpite hanno bisogno di assistenza. La perdita di alcune funzioni vitali del corpo porta infine alla morte.

Leggendo questi spunti molti tendono a preoccuparsi,poiché tutti noi siamo un po’ smemorati. Ma dov’è il limite della cosiddetta normale smemoratezza? Come si denota la demenza? Si può sospettare l’insorgere di una forma di demenza, solo quando più segni cominciano a manifestarsi ripetutamente e in maniera più acuta. È importante però che si tratti di veri e propri cambiamenti rispetto a ciò che accadeva in precedenza. Ecco alcuni tra i più tipici sintomi che possono suggerire l’inizio di una forma di malattia di demenza come per esempio l’Alzheimer.

  • Smemoratezza che compromette la vita di tutti i giorni

·        Difficoltà nello svolgere azioni e faccende quotidiane

·        Difficoltà nel pianificare le cose e nel risolvere i problemi

·        Problemi con la lingua

·        Difficoltà di orientamento

·        Cambiamenti della personalità e comportamento non consono

·        Mancanza di stimoli e ritiro dalla vita sociale

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