Ecografia Transrettale per la prostata, l’esame più richiesto nel mese di Novembre dedicato alla prevenzione maschile
Novembre è il mese dedicato alla prevenzione e alla salute maschile, è un momento importante per diffondere la consapevolezza sulle patologie della prostata, dei testicoli, della pelle e del cuore.
In Italia, 4 uomini su 10 credono che andare dal medico prima dell’insorgere dei primi sintomi del tumore alla prostata sia inutile.
Al contrario di questa convinzione comune, fare prevenzione è fondamentale per tenere sotto controllo la tua salute.
L’esame più richiesto a novembre è l’ecografia transrettale, un esame ecografico molto utile per misurare il livello di PSA libero (antigene prostatico specifico) che aumenta quando ci sono lesioni nel tessuto ghiandolare della ghiandola prostatica.
L’ Eco transrettale consente ai medici di diagnosticare precocemente il cancro alla prostata e di trattarlo di conseguenza.
Ecografia transrettale della prostata: a cosa serve
L’ecografia transrettale della prostata è una ecografia rettale e viene utilizzata per diagnosticare il cancro alla prostata e altre malattie che colpiscono gli organi riproduttivi degli uomini. Serve anche a determinare le dimensioni e la forma della prostata, a valutarne la consistenza e a verificare la presenza di anomalie o tumori.
L’ecografia transrettale è una procedura che utilizza le onde sonore per esaminare la prostata, gli organi riproduttivi e le strutture vicine.
L’eco prostatica transrettale, consente di studiare la prostata da vicino attraverso il retto. É un esame diagnostico per immagini utilizzato principalmente in due situazioni:
- Per verificare la salute della prostata,
- Per fare una biopsia. In questo caso l’ecografia prostatica transrettale funge da guida.
L’ecografia prostatica transrettale serve a valutare l’infertilità maschile, analizzare le infiammazioni delle vie seminali, diagnosticare il tumore alla prostata e per i pazienti in sorveglianza attiva, ovvero a cui già è stato diagnosticato il tumore, l’esame è utile per valutare l’evoluzione del cancro.
Per avere una diagnosi precisa solo l’ecografia prostatica transrettale non basta, occorre anche una biopsia, un prelievo di frammenti di tessuto da analizzare in laboratorio.
Delle volte può essere utilizzata anche come trattamento, come nel caso della brachiterapia, una tipologia particolare di radioterapia che consiste nel mettere delle fonti di radiazioni direttamente all’interno della ghiandola prostatica.
Come si fa l’ecografia transrettale?
L’ecografia prostatica transrettale è leggermente invasiva, ma i nostri medici sono altamente preparati per rendere questa visita il meno fastidiosa possibile.
Il paziente viene fatto sdraiare sul lettino, la procedura è molto simile a una rettoscopia.
Per questo esame viene utilizzata una sonda specifica che, inserita nel primo tratto del retto, emana degli ultrasuoni a bassa frequenza, ma ad alta intensità nella zona circostante.
Grazie alla sonda che riproduce delle immagini sullo schermo, l’urologo può monitorare la prostata.
Il trasduttore dell’ecografo transrettale viene guidato manualmente nel retto, per cui il paziente non dovrebbe avvertire alcun disagio durante l’esame e non è prevista alcuna sedazione.
L’esame dura in media 15 minuti, sufficienti per consentire al medico di visualizzare le immagini della ghiandola prostatica e delle strutture circostanti.
È possibile che si avverta un po’ di fastidio o di pressione quando il medico preme contro il trasduttore mentre lo muove all’interno del retto.
Ecografia Transrettale: preparazione all’esame
Prima di poter effettuare questa tipologia di esame è necessario:
Prima dell’esame ti consigliamo di fare una colazione leggere, fare un clistere 4 ore prima della visita.
Non è necessario bere molta acqua per arrivare con la vescica piena all’ecografia, a meno che l’ecografia non sia combinata con un esame delle vie urinarie.
Il giorno prima della visita è bene evitare di mangiare troppe fibre e di bere grandi quantità di acqua in modo da non avere problemi di movimenti intestinali il giorno dell’esame o durante la mattina prima dell’appuntamento.
Il medico illustrerà la procedura prima di iniziare e spiegherà come respirare normalmente durante l’esame.
Quando si fa il primo controllo alla prostata?
Il primo controllo della prostata è consigliato intorno ai 45 anni, 40 in caso di precedenti familiari di complicazioni a carico della ghiandola prostatica.
Il medico eseguirà un esame fisico (l’esame rettale digitale) e vi porrà domande sulla vostra salute sessuale, sulla storia medica e familiare.
É sufficiente fare un’analisi del sangue per analizzare i valori del PSA, una spia di cui vi parleremo tra poco, che se presenta una variazione evidente indica una probabile prostatite o un tumore alla prostata.
In questo caso, o se hai più di 50 anni, per fare prevenzione o per approfondire la diagnosi relativa ai livelli di PSA, ti viene prescritta una ecografia transrettale che è un esame specifico per la prostata.
Se i risultati del test sono buoni, è necessario sottoporsi a un nuovo controllo dopo circa cinque anni.
Se durante lo screening iniziale vengono riscontrate anomalie nella ghiandola prostatica, potrebbe essere necessaria un’ulteriore valutazione con altri esami come la risonanza magnetica o la biopsia (prelievo di tessuto da esaminare al microscopio).
Prevenire il tumore alla prostata non vuol dire solo fare una visita medica, ma condurre uno stile di vita sano, non fumare e riposare quanto basta.
Per conoscere cos’è il tumore alla prostata, come si cura e come si fa l’ecografia prostatica transrettale, continua a leggere.
Prevenzione alle malattie della prostata
La prostata è una ghiandola che si trova nell’apparato genitale maschile, piccola quanto una castagna ed è tra la vescica e il dotto deferente, un canale in cui avviene il passaggio degli spermatozoi.
Le malattie più comuni che interessano la prostata sono le prostatiti, l’ipertrofia prostatica benigna e il tumore della prostata.
La prostatite: l’infiammazione della prostata
La prostatite è un’infiammazione della prostata che colpisce gli uomini sotto i 50 anni.
I sintomi variano a seconda del grado di irritazione, ma i più comuni sono il bruciore durante la minzione, dolore pelvico, impotenza, fastidi nei rapporti sessuali e nei casi più gravi l’infertilità.
L’infiammazione della prostata può essere, acuta o cronica, batterica e non batterica:
- I sintomi della prostatite acuta di origine batterica sono brividi, febbre, dolore nella minzione, presenza di sangue nelle urine e dolori muscolari. Tutti i sintomi tipici delle infezioni;
- Nella prostatite cronica di origine batterica, i sintomi sono simili a quelli della prostatite acuta, ma compaiono progressivamente alternando momenti asintomatici con quelli sintomatici;
- La prostatite cronica di origine non batterica, si manifesta nei soggetti superiori ai 25 anni con sintomi simili alla prostatite batterica. La differenza è che nel tampone delle urine, sperma e uretrale non viene rilevato alcun batterio.
Come si prende la prostatite?
La prostatite è spesso causata dall’Escherichia Coli, un batterio che si trova nell’intestino. Altre cause sono associate allo stile di vita come stress, fumo, alcol e una dieta non salutare.
Per prevenire le infiammazioni della prostata consigliamo di bere almeno 2 litri di acqua al giorno, praticare attività fisica, curare l’igiene intima ed effettuare periodicamente una visita urologica.
È una patologia molto comune, ma noi ti consigliamo di informare il tuo medico all’insorgere dei primi sintomi.
Ipertrofia prostatica benigna: l’aumento volumetrico della prostata
L’ipertrofia prostatica benigna consiste nell’aumento volumetrico della ghiandola prostatica, disturbo che colpisce soprattutto gli uomini al di sopra di 50 anni.
L’ingrossamento della prostata è una condizione normale per gli uomini che avanzano con l’età, ma in presenza dei seguenti sintomi bisogna stare attenti:
- Difficoltà a urinare,
- Minzione intermittente,
- Sforzo a urinare,
- Sensazione di incompleto svuotamento vescicale.
Nei casi più gravi, a questi possono aggiungersi:
- Infezioni al tratto urinario;
- Calcoli;
- Danni renali;
In questo caso è necessaria una terapia medica oltre alla terapia medica sono necessari piccoli interventi chirurgici, per non compromettere la qualità della vita.
Perché viene l’ipertrofia prostatica?
È difficile determinare le cause dell’ipertrofia prostatica benigna, tuttavia sono stati evidenziati quali potrebbero essere i fattori di rischio. I principali sono:
- Casi in famiglia: se nella tua famiglia ci sono persone affette da ipertrofia prostatica, sei un soggetto a rischio;
- Invecchiamento, i cambiamenti ormonali e il flusso del sangue possono causare più pressione nella prostata;
- Farmaci assunti per il diabete e le malattie cardiache possono aumentare il rischio;
- Lo stile di vita, l’obesità, il fumo e la vita sedentaria.
Molte persone credono che l’ipertrofia prostatica benigna sia un sintomo del tumore alla prostata, in realtà è solo una credenza comune in quanto le due cose non sono collegate tra loro.
Il tumore alla prostata
Il tumore alla prostata è il tumore maschile più frequente che colpisce gli uomini dopo i 50 anni, l’incidenza aumenta molto per persone che hanno più di 80 anni.
I fattori di rischio sono: età, fattore genetico, stile di vita, dieta e fattori ambientali.
All’inizio il tumore alla prostata non dà alcun fastidio, è quasi asintomatico, rendendo la diagnosi occasionale. Per questo è fondamentale la prevenzione, una visita urologica e un’ecografia transrettale della prostata possono cambiarti la vita.
La buona notizia è che se viene diagnosticato in tempo, la possibilità di guarire è molto alta. Si stima che il 96,8% di persone affette di tumore alla prostata sono sopravvissute per almeno 5 anni. Un dato molto alto, se paragonato ad altre patologie.
Come ci si accorge di avere un tumore alla prostata?
Il tumore alla prostata spesso cresce lentamente, per cui è possibile che non si noti alcun sintomo per molti anni. Purtroppo una volta che inizia a crescere può diffondersi ad altre aree del corpo.
Esistono diversi sintomi associati a questa patologia che possono far scattare un campanello di allarme, isintomi più comuni del tumore alla prostata sono:
- difficoltà a urinare,
- sangue nelle urine,
- dolore durante la minzione,
- stimolo di urinare frequente,
- eiaculazione dolorosa,
- stanchezza,
- perdita di appetito,
- malessere generale.
Il cancro alla prostata può causare delle complicanze sia nella zona circoscritta alla ghiandola prostatica che in tutto il corpo. Le più comuni sono:
- Incontinenza urinaria. Il tumore può alterare le funzioni di controllo dell’urina, a seconda della gravità può essere curato con farmaci o con la chirurgia.
- Disfunzione erettile. L’impotenza può essere l’esito, o un sintomo, della massa tumorale. Il medico per curare la disfunzione, può prescriverti un dispositivo medico che attenui il disturbo.
- Metastasi. Negli stadi più avanzati, le cellule tumorali possono viaggiare, attraverso il sangue, in altri organi formando dei nuovi tumori.
Le cause che determinano la comparsa del cancro alla prostata, purtroppo, non sono ancora del tutto chiare, ma sono invece noti quali possono essere i fattori di rischio:
- L’invecchiamento, è sicuramente il più importante fattore di rischio per il tumore alla prostata;
- L’obesità e altezza sono due elementi fortemente correlati al rischio di sviluppare cancro alla prostata;
- il fumo
- la familiarità ha una forte incidenza, se i tuoi parenti più stretti hanno un tumore alla prostata il rischio di averlo anche tu è di due volte superiore alla media;
- la dieta può essere un fattore rilevante, se hai più di 50 anni ti consigliamo di diminuire il consumo di latticini e di altri elementi contenti il calcio e aumentare, invece, il consumo di vitamina E.
Per diagnosticare il tumore alla prostata è necessario valutare i livelli di PSA nel sangue e sottoporti a un’ecografia transrettale per valutare lo stato della ghiandola prostatica.
Se l’esame dovesse dare riscontro positivo è necessario programmare una biopsia, l’unico modo per sapere con certezza se si è affetti da cancro alla prostata.
Con la biopsia sono prelevati dei campioni di tessuto dalla ghiandola prostatica in punti sparsi e quindi casuali, i campioni saranno poi esaminati da personale medico esperto.
Il PSA, un indicatore di allarme per il tumore alla prostata
L’ Antigene Prostatico Specifico, meglio conosciuto come PSA, è una proteina presente nella prostata, un indicatore di malattie come tumori, ipertrofia prostatica benigna e differenti forme di prostatite.
Questo esame, che non è altro un’analisi del sangue, è prescritto periodicamente agli uomini a partire dai 50 anni di età.
Quando il valore del PSA è preoccupante?
Il livello di PSA preoccupante è quando oscilla tra i 4 e i 10 nanogrammi per millilitro.
Oltre ad essere un alert per le malattie, il PSA è un enzima fondamentale per la sopravvivenza degli sparmatozoi, per questo i livelli normali in uomini sani sono inferiori ai 4 ng/ml.
Nel caso contrario, in cui il valore del PSA è molto basso non dovrai allarmarti se assumi farmaci per la cura di di ipertrofia prostatica benigna e calvizie, in questo caso un aumento di PSA nel sangue è del tutto normale.
Fino a qualche anno fa, i livelli alti di PSA determinavano la presenza di un tumore alla prostata. Oggi è semplicemente considerato un indicatore di allarme.
Se ti stai chiedendo per quale motivo, la risposta è che non sempre il PSA alto è sinonimo di tumore. Altri motivi legati a un alto valore del PSA nel sangue sono tumore prostatico benigno, un’infiammazione acuta o semplicemente è dovuto da molte ore trascorse sulla bicicletta o in moto.
Per questo motivo, se il livello di PSA è alto è necessario il parere di un medico urologo per accertare la diagnosi.
Se il medico sospetta un tumore, dopo aver osservato il valore del PSA e averti sottoposto a una esplorazione rettale, ti prescriverà un’ecografia transrettale e come ultimo esame la biopsia.
Come curare il tumore alla prostata
La cura del tumore alla prostata dipende dalla tipologia di tumore: se è rimasto circoscritto alla prostata, oppure si è diffuso nel sangue attaccando altri tessuti e formando delle metastasi; Inoltre le cure variano in base all’età e dallo stato di salute generale del paziente.
Se il tumore è ancora giovane e lo hai scoperto in tempo, le cure più comuni che può prescriverti il medico sono:
- Vigile attesa. Nei soggetti molto anziani se la crescita del tumore è lenta, spesso si decide di iniziare a curare il cancro alla nascita dei primi disturbi. In questo caso, è necessaria la sorveglianza attiva in accordo con il medico per monitorare l’evoluzione.
- Intervento chirurgico. Nei casi più frequenti si rimuove tutta la prostata e i tessuti circostanti, oppure il medico consiglia la T.U.R.P. La resezione transuretrale della prostata è un intervento che consiste di immettere, uno strumento molto piccolo e dotato di telecamera, nell’uretra il canale in cui passa l’urina. Dura circa un’ora, il paziente viene sottoposto all’anestesia, ma non ai tagli chirurgici.
- Radioterapia. Sono dei raggi X ad alta energia in grado di uccidere le cellule tumorali, oppure in alternativa si sceglie una brachiterapia.
- Terapia ormonale. I pazienti sottoposti a radioterapia, possono anche essere curati anche con la terapia ormonale, dei farmaci che bloccano l’evoluzione degli ormoni.
- Chemioterapia. Nei casi estremi si cura il tumore alla prostata con la chemioterapia, una cura molto invasiva che consiste nella somministrazione di sostanze capaci di uccidere le cellule tumorali.
Novembre è il mese della consapevolezza, per ricordare l’importanza della prevenzione.
Puoi prenotare la tua ecografia prostatica transrettale quando vuoi, non aspettare i primi sintomi. Se hai più di 50 anni contattaci, siamo un centro polidiagnostico convenzionato con l’SNN.