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Risonanza magnetica aperta o chiusa: Quale fare?

La risonanza magnetica è meglio chiusa o aperta?

La risonanza magnetica (o RMN) è un esame diagnostico che consente di analizzare i tessuti molli (nervi, muscoli, legamenti, encefalo) e duri (ossa e cartilagini) del corpo umano, senza interventi chirurgici e radiazioni ionizzanti, ma utilizzando solo onde radio non invasive.

Nonostante sia un esame senza bisturi e punti, prescrivere una risonanza magnetica nucleare genera molta ansia e paura nei pazienti, specie se soffrono di disturbi come la claustrofobia.

Chi può fare la risonanza magnetica chiusa?

Per questo motivo la risonanza magnetica chiusa non è per tutti, in particolare si sconsiglia ai bambini, anziani, persone obese e che soffrono di ansia.

Proprio per queste ragioni, la medicina è andata avanti e ha ideato la risonanza magnetica aperta (RMN aperta), ma può essere sempre sostituita a quella tradizionale?

Continua a leggere per conoscere quando puoi fare le risonanze magnetiche aperte e quando è necessario farla chiusa, come si fanno e i consigli dei nostri medici per prepararti al meglio.

Risonanza magnetica chiusa: cos’è e quando farla

La risonanza magnetica chiusa è la più affidabile che esista. Indolore e non invasiva, si serve di un campo magnetico molto simile a quello emesso dalla TV ed è di sicuro la soluzione più efficace per analizzare alcune parti del corpo come addome, prostata e cuore.

Consente di valutare lo stato di salute di:

  • Scheletro: mostra fratture ossee e ernie al disco;
  • sistema nervoso: diagnostica ictus, tumori cerebrali e il morbo di Alzheimer;
  • apparato gastro intestinale: rileva il tumore al colon, al pancreas e il morbo di Crohn;
  • apparato respiratorio e cardiocircolatorio: monitorare la salute di cuore e polmoni.

Per prepararsi all’esame chiediamo ai nostri pazienti di compilare un questionario per prendere visione di tutte le controindicazioni della risonanza. In seguito, indichiamo loro di spogliarsi e togliere gli oggetti metallici come orologi, cinture, orecchini, e tutto ciò che possa compromettere l’esame.

Non è necessario digiuno o dieta particolare.

Come si fa la risonanza magnetica chiusa?

Per effettuare una risonanza magnetica chiusa, il paziente posizionato sull’apposito lettino, viene immesso all’interno di un macchinario a forma di capsula, una specie di cilindro, aperto sulle estremità che scatta delle foto di altà qualità dell’interno del corpo umano.

Chi soffre di claustrofobia può fare la risonanza magnetica?

Il test non è indicato per i pazienti che soffrono di claustrofobia, ma anche per chi è portatore di pacemaker o neurostimolatori ed è obeso.

Nel caso venga prescritta una risonanza magnetica chiusa con mezzo di contrasto, il paziente viene fatto sdraiare sul lettino e poi il medico procede alla somministrazione tramite endovena.

Durante la preparazione, il medico deve assicurarsi che il paziente non soffra di insufficienza renale, non sia allergico al mezzo di contrasto e non ci sia una presunta gravidanza.

Infatti, il paziente 30 giorni prima della risonanza deve svolgere il test della creatinina ematica, che diagnostica alterazione della funzionalità dei reni, e essere a digiuno per almeno 8 ore prima della risonanza.

Quanto dura una risonanza magnetica chiusa?

La durata della risonanza magnetica chiusa cambia rispetto all’area di analisi, in generale le tempistiche variano dai 15 ai 90 minuti.

Se ti stai chiedendo se ci sono delle controindicazioni, la risposta è sì. La risonanza magnetica nonostante sia un’analisi sicura, può portare controindicazioni, specie in quelle con mezzo di contrasto. I rischi più comuni sono mal di testa, nausea, vomito e vertigini.

Tuttavia, non preoccuparti. La nostra equipe medica è preparata e specializzata, ti supporterà per tutto l’iter della risonanza e si assicurerà che sei nelle condizioni di sostenere l’esame.

Risonanza magnetica aperta: la risonanza per i claustrofobici

Per i pazienti claustrofobici o obesi, la risonanza magnetica chiusa diventa un vero e proprio incubo.

Per questo, in alcuni casi, si sceglie una risonanza magnetica aperta, una moderna tecnologia che garantisce il massimo confort per bambini, anziani e persone affette da obesità.

Utilizzata anche dai chirurghi in sala operatoria per analizzare i tessuti sui quali faranno l’intervento, la più frequente è la risonanza magnetica aperta encefalo.

La macchina a forma di capsula, accoglie il paziente in uno spazio più ampio, meno oppressivo, in cui sono presenti delle aperture sui 4 lati.

Rispetto alla risonanza magnetica chiusa, quella aperta, è meno efficace e precisa, diventando uno strumento poco adatto per analizzare alcune parti del corpo come le piccole articolazioni e il ginocchio.

La risonanza magnetica encefalo aperta è il caso più comune, chi soffre gli spazi chiusi trova l’esperienza della RMN chiusa molto claustrofobica. La risonanza magnetica aperta testa risolve questo problema permettendo di eseguire l’esame in tutta serenità.

Come si fa la risonanza magnetica aperta?

Il paziente, dopo essersi spogliato di qualsiasi oggetto metallico e aver risposto al questionario delle domande pre esame, viene poi fatto stendere in posizione supina su un lettino. Il nostro radiologo provvede a fornirgli tappi per le orecchie, cuscini, coperte e tutte le indicazioni utili per potersi posizionare al meglio sul lettino, al fine di permettere il corretto svolgimento del test. Durante tutto l’esame, il medico e il paziente possono comunicare tra di loro, attraverso il microfono e la telecamera.
La durata della risonanza aperta dipende dalla zona del corpo da esaminare, in media varia dai 24 ai 65 minuti.
Al termine della risonanza, il paziente può tornare a svolgere le normali attività.

Chi non può sottoporsi a una risonanza aperta?

Come per la risonanza chiusa, il paziente non è sottoposto a radiazioni invasive, dunque, la risonanza non è pericolosa. Tuttavia, i nostri medici la sconsigliano per donne in attesa nei primi 3-4 mesi di gravidanza. Inoltre, non possono sottoporsi a questo esame le persone che all’interno del loro corpo hanno protesi di ferro, pacemaker, apparecchi acustici e altri tipi di oggetti metallici.

Che differenza c’è tra risonanza magnetica aperta e quella chiusa?

La risonanza magnetica (RM), detta anche risonanza magnetica nucleare, è un esame che utilizza un campo magnetico per creare immagini di organi e tessuti all’interno del corpo. Può essere chiusa o aperta.

La RM chiusa utilizza un tubo metallico chiamato foro, mentre la risonanza magnetica aperta, utilizza un tubo aperto oppure un magnete che posizionato sulla superficie della testa si muove intorno al paziente mentre lo scanner scatta le immagini.
Entrambi i metodi vengono utilizzati per mappare la struttura interna del corpo.

Quale sono le principali differenze tra le due?

  1. La risonanza magnetica aperta utilizza un campo magnetico e onde di frequenza minimamente invasive per raccogliere immagini, mentre la risonanza magnetica chiusa utilizza un campo elettromagnetico e impulsi di radiofrequenza.
  2. La risonanza magnetica aperta è più adatta alle persone claustrofobiche, che potrebbero trovare scomoda la sensazione di trovarsi in uno spazio chiuso. La risonanza magnetica chiusa è più indicata per le piccole articolazioni, come quelle delle mani o dei piedi, ed è quindi più efficace quando si tratta di fornire informazioni su articolazioni di piccole dimensioni come queste.
  3. Nella RM chiusa viene creato un campo magnetico mediante l’uso di un grande magnete che rileva i cambiamenti nella densità dei tessuti nei diversi tipi di tessuto, consentendo ai medici di vedere l’interno del corpo. In quella aperta, invece, le onde di radiofrequenza creano un campo magnetico, ma per individuare tumori e tracciare il flusso sanguigno.
  4. La RM aperta, seppur meno affidabile perché produce delle immagini meno nitide, è consigliata per molte patologie o lesioni traumatiche, come tendinee, ossee e le ernie al disco.

In questo articolo sono descritte le informazioni sulla risonanza, ma è compito del medico decidere quale è la migliore adatta al tuo caso specifico.

Se il radiologo ti prescrive una risonanza magnetica chiusa, ma sei un soggetto che soffre di ansia ci sono delle piccole pratiche che ti aiuteranno a concludere al meglio la visita.

Come combattere l’ansia durante una risonanza magnetica chiusa

Sebbene la risonanza magnetica nucleare (RM) sia uno strumento radiologico moderno, per chi soffre di ansia e claustrofobia è quasi impossibile completare l’esame.

La paura dei luoghi chiusi, gli spazi stretti e poco illuminati, come il tunnel del macchinario, non sono molto rassicuranti per alcuni pazienti. Le reazioni che questo può provocare sono: affanno, tachicardia, aumento della respirazione, sudorazione, nausea, vertigini, tremori, sensazioni di intorpidimento e formicolii al volto e attacco di panico.

Come affrontare in questi casi la risonanza?

Prima di procedere con la risonanza è necessario che comunichi al medico che sei un paziente sensibile e claustrofobico, in questo modo sarà preparato e valuta se sarà il caso di somministrarti delle gocce calmanti o fare la sedazione (in questo caso non sarà possibile guidare per le 24 ore successive).

In caso contrario, se deciderete di non ricorrere alla medicina ci sono altre pratiche che ti possono aiutare a superare al meglio la RM:

  • Respira. Quando si è in ansia la respirazione aumenta e si ha poco controllo del proprio corpo. Fai dei lunghi respiri con il naso ed espira sempre dal naso, per regolare il battito cardiaco;
  • chiedi dei tappi per le orecchie per coprire il rumore del macchinario;
  • una volta dentro, chiudi gli occhi in modo da non avere completa percezione di cosa sta accadendo. Per non cadere alla tentazione di aprire gli occhi porta con te una mascherina per gli occhi, quelle che si usano per dormire;
  • fatti accompagnare da una persona fidata per supporto emotivo.

Il nostro centro polidiagnostico è convenzionato con il SSN. Prenota la tua risonanza magnetica.

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